Olindo Guerrini: poeta borghese e irriverente

Olindo Guerrini

Olindo Guerrini

Il 21 ottobre 1916 moriva a Bologna Olindo Guerrini.
Nato a Forlì nel 1845, si trasferì in città ventenne, dopo aver compiuto gli studi tra Ravenna e Torino. Laureatosi in giurisprudenza, trovò lavoro presso la Biblioteca Universitaria.
Ebbe sempre due anime, come si desume dalle numerose pagine autobiografiche. Se, da un lato, mostrava una totale insofferenza nei confronti delle regole e delle costrizioni che determinavano in lui atteggiamenti degni della Scapigliatura, dall’altra non si discostava dalla vita borghese, come si capisce dagli influssi carducciani della sua poetica.

Guerrini combatteva l’idealismo tardoromantico e gli contrapponeva una visione materialistica della realtà, aperta ai piaceri dei sensi. Fu anche accusato di essere anticlericale e immorale.
Famoso fu il processo che lo colpì nel 1898 per aver scritto una poesia contro il vescovo di Faenza, mons. Cantagalli.

In contrasto, nel 1874 aveva sposato Maria Nigrisoli e affermava di vivere una “vita studiosa tra la biblioteca e la casa, badando alla educazione dei figli” (ne aveva avuti tre). Da buon borghese, si distraeva “con lunghe gite in bicicletta, lavoretti di fotografia e una villa a Gaibola”.

Divenne consigliere comunale a Ravenna nel 1870 e a Bologna nel 1889. Da quest’ultimo incarico si dimise poi due anni dopo. All’attività politica preferiva, infatti, l’impegno giornalistico. Scrisse per Capitan Fracassa, Illustrazione Italiana, Nuova Antologia ecc.. I suoi studi e la sua ricerca critica si erano rivolti anche a temi eruditi e curò, tra le altre, l’ampia monografia dedicata a Giulio Cesare Croce. Da ultimo, scrisse in dialetto, con il quale meglio poteva dare voce alla sua vena comica e satirica: i suoi Sonetti romagnoli vennero pubblicati postumi nel 1920.

Si firmò con diversi pseudonimi. I più noti sono: Lorenzo Stecchetti (era attribuito ad un suo fantomatico cugino destinato ad una prematura morte); Argia Sbolenfi (una zitella dai desideri erotici spiccati trasformata dal Guerrini in una macchietta caricaturale. Con questo nome si riservava di scrivere le sue cose peggiori, dando prova di una forte componente misoginica) e Bepi (con il quale lasciava sottintendere che a scrivere fosse niente di meno che papa Pio X).

Appassionato di fotografia e di ciclismo, maturò un grande interesse anche per la cucina e sul finire della sua vita lavorò ad una raccolta di ricette sulla cucina povera.
Quante anime in un solo corpo…