Musica lætitiæ comes medicina dolorum

jan vermeer

Lezione di musica di J. Vermeer

Musica lætitiæ comes medicina dolorum (Musica compagna della gioia, medicina dei dolori)

Questo motto, che leggiamo sul virginale che Johannes Vermeer raffigura nella sua celebre Lezione di musica conservata a Londra ci sembra il più bel titolo da conferire all’omaggio musicale che Bologna offre al grande maestro neerlandese nella straordinaria circostanza della visita in questa città della sua Ragazza con l’orecchino di perla.

Ci chiediamo dove sarebbe stato possibile realizzare un più felice incontro tra pittura e musica e, al tempo stesso, tra arte neerlandese e fiamminga e arte italiana se non a Bologna, a San Colombano. Due preziosi strumenti musicali qui conservati sono i maggiori protagonisti di quest’incontro: un virginale del 1604, opera dei grandi artefici di Anversa Johannes e Andreas Ruckers (qui ora ospite per gentile concessione del M° Giuseppe Accardi) e un clavicembalo costruito nel 1685 da un altro insigne maestro fiammingo, Mattia di Gand, attivo a Roma. A maestri fiamminghi, probabilmente proprio ai Ruckers, sono attribuibili i virginali che figurano in vari dipinti di Vermeer (la citata Lezione di musica, la Musica interrotta e varie raffigurazioni di giovani donne al virginale.
Ricordiamo che in due cembali di Andreas Ruckers, costruiti rispettivamente nel 1624 e nel 1640, si legge il motto latino che addita la musica, arte tanto cara a Vermeer, come compagna della gioia e medicina dei dolori).

Il connubio tra Italia e Fiandre coinvolge nel clavicembalo di Mattia di Gand suoni e colori. Questo strumento fa sfoggio, infatti, di decorazioni pittoriche dovute alla mano di un altro maestro fiammingo attivo a Roma, Jan Frans van Bloemen, detto “L’Orizzonte”. E’ affascinante il confronto tra i paesaggi e le “marine” dei Paesi Bassi di Meindert Hobbema, Jan van Goyen, Jacob e Salomon van Ruisdael, che si possono ammirare nell’esposizione Da Vermeer a Rembrandt, e le contemporanee pitture che adornano il clavicembalo di Mattia di Gand con vedute di Roma, della campagna romana e della marina ostiense (che si perde sulla fascia lunga dello strumento nella distesa di mare, cielo e orizzonte, con cui l’autore sembra abbia voluto firmarsi).

Luigi Ferdinando Tagliavini

Il museo di San Colombano, con la sua collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Tagliavini e la biblioteca specializzata del musicologo bolognese Oscar Mischiati, diventa punto focale delle attività musicali organizzate da Genus Bononiae in occasione della mostra La ragazza con l’orecchino di perla. Il mito della Golden Age. Da Vermeer a Rembrandt a Palazzo Fava.
Le iniziative correlate:
– Il nuovo CD Vermeer a Bologna, registrato in San Colombano con strumenti musicali dell’epoca.
– Il ciclo di concerti e conferenze a tema (ogni domenica alle ore 17).
– La mostra Vermeer in musica. Spartiti, incisioni e strumenti musicali all’epoca d’oro della pittura neerlandese
La lezione di musica di J. Vermeer: visita animata tra tesori d’arte e brani di musica fiamminga per conoscere gli splendidi edifici del complesso chiesastico di San Colombano e gli antichi strumenti della collezione Tagliavini. Liuwe Tamminga, curatore della collezione e concertista di chiara fama, accompagna la visita dando voce al virginale Ruckers del 1604, strumento che figura in vari dipinti di Vermeer, al clavicembalo del fiammingo Mattia di Gand e all’organo seicentesco dei parmensi Poncini. Ore 17.30 – 19
Gradita la prenotazione (fino ad esaurimento dei posti disponibili)
€ 5 a persona (escluso il costo del biglietto di ingresso)

Per info e prenotazioni: 051 19936329 | didattica@genusbononiae.it