Madonna del ricamo di Vitale da Bologna al Mar di Ravenna

Madonna Ricamo

Madonna Ricamo di Vitale da Bologna

Questo affresco di Vitale da Bologna che fa parte delle collezioni di Genus Bononiae, è stato prestato al Museo d’Arte della città di Ravenna in occasione della mostra L’incanto dell’affresco. Capolavori strappati da Pompei a Giotto, da Correggio a Tiepolo (fino al 15 giugno 2014).

Databile tra il 1330 ed il 1340 ma scoperto solo nel 1978, la sua storia comincia molti secoli fa ed è una storia travagliata che termina a Palazzo Pepoli Vecchio a Bologna.

Posto originariamente su uno dei pilastri dell’abside della Chiesa di San Francesco, l’affresco ripropone l’iconografia della Madonna operosa colta nel momento di ricamare il tessuto posto sulle sue ginocchia. Ma in più c’è il sentimento, l’incontro tra Madre e Figlio fatto di sguardi carichi di un affetto inenarrabile.

L’immagine era ritenuta miracolosa e l’affresco era punto di riferimento significativo per la comunità cristiana. All’arrivo delle armate napoleoniche nel 1801 la chiesa venne profanata: i frati scacciati e le opere requisite. Di fronte a questa profanazione, la comunità dei credenti si adoperò silenziosamente per preservare gli elementi fondamentali della propria identità.

La famiglia Beccadelli aveva con quest’immagine un rapporto personale in virtù di una grazia che la Madonna avrebbe concesso alla loro figlia. Chiesero e ottennero dagli uffici doganali di poter acquistare la “loro” Madonna, impegnandosi a sostenere anche le spese per il ripristino del pilastro dopo lo strappo dell’affresco e si attivarono per staccare il pezzo di muro con l’immagine mariana per trasferirla nella loro casa e poi il 18 marzo del 1801 nel loro Casino di villeggiatura a Pradalbino.

Relegata in campagna, la Madonna venne dimenticata dalla storia. Riemerse dall’oblio solo nel 1978, nell’oratorio in cui era stata collocata oramai abbandonato e pericolante.
Comincia per lei una nuova stagione fatta di restauri e studi fino a giungere grazie a Rosa D’Amico all’identificazione dell’autore: Vitale da Bologna.

Dopo il restauro l’opera è stata ospitata per quasi trent’anni in una delle sale della Pinacoteca Nazionale. Nel 2008 Maria Grazia Cuccoli, erede della famiglia Beccadelli, ha donato l’opera alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che organizzò una mostra a Casa Saraceni per esporre e presentare al pubblico l’affresco dopo l’intervento di restauro.

E così la Madonna del ricamo che, negli anni terribili della guerra nei Balcani, Rosa D’Amico ha eletto a ponte tra Oriente e Occidente, a tramite culturale per esplorare un tema iconografico comune alle “due sponde dell’Adriatico”, approda al Museo della Storia di Bologna, luogo per eccellenza di dialogo interculturale, che ridà valore e pregnanza al senso originario dell’immagine in quanto riferimento identitario per la propria comunità cittadina.