La caduta della Repubblica Romana nella lettera di Filopanti al prof. Carini (1849 )

Lettera Filopanti
Quirico Filopanti al Prof. Giulio Carini
da S. Marino il 19 luglio 1849
Annunzio della caduta della Repubblica Romana

Trascrizione del testo della lettera:

Carissimo Amico
S. Marino 19 Luglio 1849

La Francia ha consumato il suo tradimento: la Repubblica Romana è uccisa, il governo pretesco è ristorato. In sì grande pubblico naufragio, che è un individuo solo?
Perciò la mia personale sventura mi sembra lieve cosa. D’altronde io spero che sarà minore di quello che forse temono i miei stessi amici: è probabilissimo che perderò la cattedra: ma io ho qualche appoggio in Inghilterra, e spero di trovare da darvi delle lezioni; e più tardi qualche cosa di meglio. Infine è accaduto quello che io benissimo sapeva poter accadere: ho scientemente affrontato il pericolo, e non me ne pento: era causa degna di spendervi la vita, non che una modica fortuna.
In questo frangente tutto quello che posso raggranellare di denaro mi è vitale: perciò vi prego a mandarmi per mezzo di mio suocero i denari dei mesi arretrati, che io non ho avuto in passato, forse per le vicende di Roma e di Bologna.
Date quella ricognizione che vorrete e che egli desidera al nostro buon Ramenghi: ma per l’amor del cielo non perdete tempo in iscrupoli a domandarmi quel che voglio io, perché in coscienza sarei obbligato a dire: dategli tutto. Se avete ancora da riscuotere il mese di Luglio,  fate di avere dall’Economo anche i dieci scudi che volevo dare al Soverini. Egli è, in confidenza, un onesto usuraio che mi diede 100 scudi per averne 120: ne ha avuti già 110, dunque può contentarsi: gli ultimi dieci glieli darò quando potrò!
Se mai siete in campagna, impegnerei tutta la vostra generosità a venire appositamente in città ed al più presto; giacchè aspettando pochi giorni potrebbero dichiarare vacante la cattedra.

Salutatemi la vostra signora Giulia, così buona e così Italiana, ricevete le mie sentitissime azioni di grazie per tutto che avete fatto per me, conservatemi la vostra amicizia, e credetemi

Il V.° aff.mo amico
Filopanti