Il Beato Niccolò Pepoli

Beato Niccolò de Pepoli
Il 23 gennaio, per il ciclo “I giovedì a Palazzo Pepoli” si terrà una visita guidata incentrata sui santi e sui luoghi sacri della nostra città.
In effetti, di uomini e donne bolognesi vissuti e morti in odore di santità ve ne sono stati e anche in un discreto numero. Forse, in questa particolare occasione e per la visita al Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli, varrebbe la pena di ricordare un membro della stessa famiglia Pepoli: il Beato Niccolò.

Vissuto nel XIII secolo, quando la famiglia esercitava la mercatura e i Pepoli erano tra i più ricchi ed influenti cambiavalute del tempo, egli indulse a ideali mistici e spirituali di pace che non erano certo sulla stessa linea. Impressionato dalla presenza a Bologna di Bernardo da Quintavalle (il cosiddetto primogenito dell’Ordine Francescano), gli si avvicinò e lo ospitò presso la propria casa.

Quando, nel 1222, Francesco d’Assisi giunse in città, Niccolò aveva già deciso di entrare nell’ordine che il santo aveva fondato e pare probabile che lo stesso Francesco lo abbia “vestito” del saio. Non solo, lo volle compagno in più di un viaggio di apostolato. Sembra, inoltre, che proprio Niccolò Pepoli sia stato il fondatore dell’originario insediamento minoritico a Bologna. Egli venne per lungo tempo ricordato per le sue opere di carità e per la diffusione della fede. Morì nel 1239.

Nel 1236 i frati minori iniziarono la costruzione di quella che sarebbe stata la prima basilica italiana dedicata a San Francesco d’Assisi su un terreno che il Comune aveva loro donato nel quartiere di Porta Stiera. E in quella stessa chiesa, che ancora oggi i Bolognesi frequentano nei pressi di piazza Malpighi, il beato Niccolò venne sepolto.

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