Giovanni II Bentivoglio, la “sua” Torre e la maledizione dello specchio rotto

Madonna Terremoto, torre Bentivoglio
E’ noto che dove ora sorge il Teatro Comunale vi era il magnifico Palazzo Bentivoglio, poi distrutto dal popolo durante la rivolta del 1507. Forse, non tutti sanno che accanto al palazzo si trovava una imponente torre, l’ultima costruita a Bologna come ostentazione del potere di una famiglia.

Pare che Giovanni II Bentivoglio fosse molto superstizioso e, per questo motivo, per costruire la sua torre volle avvalersi anche della consulenza di valenti astrologi. Aveva già subito alcuni tentativi di omicidio e dunque intendeva “proteggersi” dalla mala sorte. Fu così che i “consulenti” gli suggerirono di posare la prima pietra dell’edificio alla scadenza di un anno esatto dalla congiura che i Malvezzi avevano ordito contro di lui.

Il 29 novembre 1489 Giovanni Bentivoglio in persona diede dunque inizio alla costruzione, presenti tutti i membri della sua numerosa famiglia. Due tra i maggiori storici di Bologna (il Ghirardacci e l’Alberti) riportano il tutto con completezza di dettagli e riferiscono che nelle fondamenta furono interrati vasi di monete coperti da lamine di piombo con scritte beneauguranti. Alla solenne cerimonia partecipò tutta la città e all’avvenimento seguì un lauto pranzo nella famosa Hosteria del Montone, che si trovava dove oggi sorge Palazzo Pepoli Campogrande, in via Castiglione 7.

A fine lavori, la magnifica torre sovrastava il campanile della vicina chiesa di San Giacomo e pur essendo staccata dal palazzo, vi si collegava attraverso un corridoio sopraelevato, che doveva funzionare anche come possibile via di fuga. Tuttavia, in corso d’opera, non erano mancati gravi problemi: via Zamboni sorge infatti su un terreno instabile, che ancora oggi pone seri problemi di subsidenza. La torre fu dunque rafforzata con un complesso sistema di palificazioni. Ma, non basta: il 13 aprile 1504 un fulmine colpì lo studio di Giovanni, che si trovava per l’appunto all’interno della torre, e frantumò uno specchio. Fortunatamente la stanza era vuota…E se si parla di superstizione, si sa che la rottura di uno specchio predice anni di disgrazie!

L’inverno che seguì fu tra i peggiori che la storia di Bologna ricorda. E, come se non fosse bastato, il 31 dicembre 1504 la città fu colpita da forti scosse di terremoto, che si prolungarono nei giorni seguenti. Lo stesso pittore Francesco Francia dipinse La Madonna del Terremoto, che ancora oggi si può ammirare in Palazzo Comunale.
Fortunatamente, gli unici danni furono materiali: non si contarono morti. Palazzo Bentivoglio fu gravemente compromesso e la torre si inclinò verso l’edificio, tanto da costringere i suoi abitanti ad andarsene temporaneamente.

Poi venne il 1507, con quel che seguì. Ma, se il palazzo venne distrutto, la torre sopravvisse. Nel 1596 venne abbassata e solo nel 1788 fu rasa al suolo.
Nel 1925 furono individuate le fondamenta, ma delle famose monete, nessuna traccia!

Se mai ci fossero dei dubbi sull’operato di maghi, veggenti o presunti tali, verrebbe proprio da dire che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio…

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