Carolina Coronedi Berti: la pioniera degli studi sul dialetto

Favole bolognesi
Le notizie biografiche intorno a Carolina Coronedi non sono molte. Nacque a Bologna il 19 febbraio 1820 e morì sempre a Bologna, alla veneranda età di novantuno anni, nel 1911.
Sposò Leonida Berti ed ebbe da lui quattro figli. Rimasta vedova nel 1881, continuò a dedicarsi ai suoi studi e alle sue ricerche. Fu socia della prestigiosa Commissione per i Testi di Lingua, fondata nel 1860.

Vissuta in un periodo storico in cui alle donne non si chiedeva che di essere un angelo del focolare, Carolina Coronedi Berti studiò da autodidatta e con una forza e una determinazione eccezionali, riuscì nell’intento di comporre un vocabolario bolognese-italiano che, ancora oggi, risulta fondamentale per lo studio del dialetto petroniano.

Questo le costò una fatica che nella presentazione del vocabolario stesso non esitò a descrivere con le seguenti parole: il mio lavoro, nato in mezzo alle cure della famiglia e accresciuto dal poco mio ingegno…venne fatto tutto da me con quel fermo volere, di cui se ne dubita la donna essere capace.

Il Vocabolario bolognese italiano, che fu pubblicato in due volumi tra il 1869 e il 1874, non fu la sua sola opera; scrisse anche alcuni studi sulle tradizioni popolari e raccolte di favole della tradizione contadina. Il suo scopo ultimo era, infatti, quello di tramandare con la massima accuratezza anche le espressioni tipiche e i costumi caratteristici del popolo: da quelli per le nozze a quelli per i funerali. Non solo: capì che la grammatica rivestiva un ruolo fondamentale e ne curò ogni aspetto nei minimi particolari. Successivamente si applicò nella trascrizione letterale della pronuncia per poter poi tramandare anche la parlata.

Chi ama il dialetto bolognese, chi lo conosce e chi lo vorrà conoscere dovrà sicuramente ringraziare questa donna fiera e dotata di una ferrea volontà per il patrimonio culturale che ha lasciato.