Dopo la galleria di ritratti esposti nella sala del Giasone a Palazzo Fava in occasione della mostra Antico e Moderno. Dal Trecento all’Ottocento, esploriamo i protagonsti dell’arte bolognese del Seicento nella sala affrescata da Ludovico Carracci.
La politica di acquisti della Fondazione Carisbo non ha dimenticato i maestri della pittura bolognese del Seicento e ha assicurato alla città opere quali Lucrezia che preordina il suicidio, opera della fase terminale di Guido Reni, non più vista dal tempo dell’esposizione nella storica mostra sull’artista realizzata nel 1956, e la celebre Sibilla Samia che fu pagata al Guercino nel 1651 insieme al pendant con la Sibilla Libia, ora nelle collezioni reali inglesi, oppure il doppio ritratto di Simone Cantarini, impressionante per la verità naturale della rappresentazione, capolavoro della ritrattistica europea.
Non meno importanti si rivelano le due tele di Giovanni Andrea Sirani e della figlia Elisabetta che nel 1664, ventiseienne, un anno prima della scomparsa, appone firma e data 1664 sulla bordura della seggiola nel dipinto con Porzia che si colpisce ripetutamente alla gamba, esempio di eroismo femminile; cui si aggiunge la Sibilla Eritrea di Ginevra Cantofoli, pittrice che aderisce al cenacolo artistico della Sirani.
Antico e Moderno – Dal Trecento all’Ottocento
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni
Martedì-Domenica, dalle 10 alle 19. Ingresso gratuito