Lady Anatomia tra arte e scienza

Anna Morandi Manzolini
Il 9 luglio 1774 moriva a Bologna la scienziata Anna Morandi Manzolini, maestra della scultura anatomica anche per amore.
Divenne infatti anatomopatologa, professione molto distante da quelli che erano ritenuti i classici compiti femminili, per lavorare con il marito Giovanni Manzolini, allievo del notissimo Ercole Lelli.
Manzolini era considerato uno dei migliori scultori anatomici e, iniziata l’attività in proprio, coinvolse la moglie, già allieva di scultura e di disegno alla scuola di Giuseppe Pedretti e Francesco Monti.

Anna spesso si incaricava dei lavori più pesanti: dissezionava i cadaveri per riprodurre correttamente particolari anatomici o malformazioni e così facendo riuscì a rendere con esattezza parti del corpo umano che fino ad allora nessuno studioso era stato in grado di indagare.

Morto il marito, nel 1777 il Senato bolognese decise di assegnarle l’incarico di modellatrice presso la cattedra di Anatomia dell’Università con un compenso di 300 lire e papa Benedetto XIV le assegnò un vitalizio per “poter proseguire con più coraggio le di lei studiose fatiche”.

In tutto questo, Anna Morandi Manzolini ebbe sei figli; non lasciò mai Bologna, ma la sua fama divenne internazionale, tanto che inviti per lavorare le giunsero anche della Royal Society di Londra (di cui successivamente furono membri, tra i tanti, anche Albert Einstein e Rita Levi-Montalcini) e dalla corte di Caterina di Russia.

Morì a sessant’anni e, dopo un solenne funerale, fu sepolta nella chiesa di San Procolo di via San Mamolo a Bologna (odierna via D’Azeglio).

Due dei busti in cera realizzati con finalità puramente artistiche sono esposti a Palazzo Poggi: uno è un autoritratto, in cui la si vede al lavoro durante la dissezione di un cervello umano; l’altro ritrae suo marito, intento ad analoga attività.